Meva. Una storia lunga 50 anni

speciale meva 50o anniversario miniatura                         Scarica l'articoloMezzo secolo di storia. Questo il traguardo raggiunto e celebrato dal Meva Srl lo scorso 30 settembre. L’azienda viene fondata negli anni ’70 - allora Vantin F.lli - grazie alla volontà di Giovanni Vantin che inizialmente, oltre al suo consueto impiego, dedicava le ore rimanenti della giornata a lavorare per fondare quella che oggi è una realtà che dà lavoro a oltre 20 dipendenti. Meva all’inizio si occupa di lavorazioni meccaniche di articoli vari per conto terzi. Con l’esperienza sul campo, cresce la specializzazione e si rende necessario l’ampliamento dell’organizzazione e così si delinea definitivamente il proprio settore di attività: produzione per conto terzi di alberi motore per elettropompe, motori elettrici di media e grande potenza e allargando gli orizzonti in Italia e nel mondo.
Ora sono i figli di Giovanni a portare avanti l’attività ma soprattutto a nutrire quelli che sono i valori aziendali che guidano l’azienda verso il futuro tenendo conto delle esigenze specifiche del cliente e di un mercato in continuo mutamento.

 

LA SERATA E I PROTAGONISTI

Festeggiamenti in grande stile che hanno visto coinvolti i dipendenti e le loro famiglie, collaboratori, fornitori e persone vicine all’azienda e ai loro traguardi per un totale di oltre 150 persone. Villa Curti di Sovizzo è la splendida cornice scelta per la serata e per gettare le solide basi verso il futuro. Ad accogliere gli ospiti un aperitivo per poi spostarsi nelle sale interne della villa per un momento istituzionale e di formazione. A moderare l’incontro è Ilaria Ometto, giornalista insieme a Riccardo Maggiolo, fondatore di Job Club, la start-up sociale che ha permesso a migliaia di persone di cercare e trovare lavoro insieme, speaker, formatore e autore sui temi del lavoro e dell'innovazione sociale che trovano la massima espressione nel suo ultimo libro "Brave New Work - Viaggio alla ricerca del senso del lavoro". A seguire una cena di gala sapientemente curata dallo chef Dimitri (Casa Dimitri) che ha deliziato gli ospiti con la riscoperta dei sapori tradizionali che riportano mente e cuore negli antichi sapori per poi terminare con un open bar e con la creazione di una torta meringata confezionata “in diretta” al termine della cena. Tra i primi e secondi non sono mancati i sorrisi grazie all’intervento dell'auto ironica e carismatica comica Giusy Zenere. Trevigiana di nascita e vicentina d’adozione, è una delle barzellettiere più famose d’Italia che ha calcato i palchi di “La sai l’ultima” e “Barzellettieri D’Italia”.
Dall’aperitivo fino all’open bar gli ospiti hanno potuto godere della ammaliante e calda voce di Steve Biondi e la sua band, donando alla serata toni intimi e classici grazie alla vasta proposta di brani dal jazz al blues. L’intera organizzazione dell’evento porta la firma di Vinicio Mascarello, Emotional Planner noto nel territorio dalla firma eccentrica e sognante in grado di valorizzare le emozioni che prendono forma nella cura di ogni dettaglio. Durante la serata non sono mancati momenti emozionanti come quelli in ricordo di papà Giovanni - venuto a mancare nel 2012, per i festeggiamenti per il compleanno per l’onnipresente mamma Lina, oltre alla consegna di alcune targhe dedicate ai dipendenti che da più tempo fanno parte della grande famiglia Meva.

 

I TEMI E I VALORI AZIENDALI

Il senso del lavoro. Questo il file rouge fortemente voluto dell’azienda. Cercare di dare una definizione alla cultura del lavoro, al senso di identità che esso offre ogni giorno, alla responsabilità sociale che ogni azienda ricopre all’interno della rete territoriale soprattutto nel nord-est Italia all’interno di una società che corre veloce, a volte difficile da afferrare e interpretare. Questi i temi sviluppati dai toni incalzanti durante la serata tra Ilaria Ometto e Riccardo Maggiolo: Meva per scelta durante il boom della delocalizzazione all’insegna della riduzione dei costi di produzione, ha scelto di puntare sempre sulla qualità e costante innovazione del made in Italy, mantenendo la storica sede di Montecchio il cuore pulsante dell’attività. Un excursus che ha ripercorso grandi temi quali la globalizzazione, la cultura aziendale, l’identità lavorativa, il passaggio generazionale, l’innovazione tecnologica e l’automazione. Un dialogo con lo scopo di lasciare i partecipanti con stimoli e spunti di riflessioni che possano trovare luogo nel lavoro quotidiano e nella concretezza di ogni gesto, lasciando aperta la riflessione ricordando che dietro ogni successo risiedono sogni, fallimenti, ma soprattutto persone. Persone che da decenni lavorano insieme creando quel valore aggiunto che qualsiasi macchina o intelligenza artificiale non potrà mai sostituire.

 

Da "Il giornale di Vicenza" del 9 ottobre 2023

 

 

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